E’ morto stanotte, mentre "compiva la sua novantunesima orbita intorno al sole". Un altro lutto illustre per noi appassionati, a meno di un mese dalla morte di Gary Gygax.
Sir Arthur Clarke è stato uno degli scrittori-simbolo della Fantascienza, intesa con il suo reale significato di Science Fiction e non, come purtroppo si è ormai abituati a fare, come guazzabuglio di effetti speciali miliardari in cui nuotano gli attori più tamarri di hollywood.
I suoi scritti rappresentano, al contrario, un’embelmatica raccolta di fantascienza plausibile, quella Hard Science Fiction che presenza storie e circostanze sì fantastiche, ma allo stesso tempo plausibili, perchè dotate di un fondamento scientifico e pratico.
Uomo di scienza oltre che scrittore di fantascienza, è vasto anche il suo contributo alla ricerca vera e propria, con un notevole numero di saggi e opere che portano la sua firma. Sua è stata la teorizzazione del concetto di orbita geostazionaria per i satelliti, utilizzata per le previsioni metereologiche e per le telecomunicazioni.
Sempre impresso al grande pubblico rimarrà il film 2001:Odissea nello Spazio, girato nel 1968 dal regista britannico Stanley Kubrick su ispirazione, appunto, di un breve racconto di Clarke: La sentinella. Dopo aver collaborato per la stesura della sceneggiatura del film, lo scrittore ne trasse, successivamente, anche un romanzo omonimo a cui successivamente si sono aggiunti tre seguiti.
Tra le sue opere fantascientifiche un posto d’onore lo merita sicuramente il ciclo di Rama, magnifico esempio di fantascienza plausibile giocato sul tema dell’incontro con specie extraterrestri. Ma anche i suoi romanzi singoli non sono sicuramente da meno, tra tutti mi sento di menzionare, semplicemente perchè in cima alle mie preferenze, La città è le stelle, curioso esempio di romanzo dalle due vite: in assoluto il suo primo racconto ad esser pubblicato nel 1948, venne rielaborato dallo scrittore negli anni ’50, assumendo una nuova fisionomia ma mantenendo intatto il suo messaggio.
Clarke ha avuto una lunga vita in dono dalla natura, ha saputo rispondere con forza alle infamanti accuse di pedofilia ricevute da un giornale scandalistico inglese, ha avuto l’onore di esser nominato Sir. Ma più di tutto, sarà ricordato per sempre fintanto che le sue opere continueranno a stupirici.
Addio Maestro, le tue storie vivranno sempre nella nostra fantasia.
Andrea D’Urso
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