Accadde tutto molto in fretta. Jeremy estrasse le pistole e due fiori rossi sbocciarono sulla fronte delle due infermiere. Sangue e materia cerebrale schizzarono sulla testa e sulle mani della giovane madre, che iniziò a strillare come un’aquila. Teodoro afferrò il bisturi e squarciò la gola dell’uomo con un unico movimento circolare del busto, per poi ripulire la lama sulla manica del camice con aria accigliata. I bambini iniziarono a piangere tutti insieme, mentre Vovolja passava da un lettino all’altro ridacchiando sommessamente. Quando poggiava le mani sopra uno di essi il volume dei suoi strilli aumentava per qualche secondo, per poi tacere del tutto.
- Trenta secondi. Siamo perfettamente nei tempi. Vovolja ha finito? -
- È quasi pronto. Anche io qua sono praticamente a posto. -
La giovane donna ai piedi di Teodoro era cianotica ormai, soffocata da striscianti tentacoli d’ombra che le entravano in gola e nelle narici. Non ci volle molto prima che la sua testa cominciasse a ciondolare priva di vita. Anche i pianti dei neonati ormai erano cessati completamente. Il branco si liberò dei camici inzuppati di sangue e uscì di corsa dal reparto.
- Per dove, Jeremy? -
- La quinta finestra al terzo piano, ala est. È una delle poche senza inferriata e dà direttamente sul retro, a pochi metri dal furgone! -
- Non ci sarà bisogno di correre credo, non si vede ancora nessuno in giro. Non saremo stati troppo silenziosi? -
- Io crede che no. Voi ascolta. -
- Io non sento niente! -
- Tu no ha miei sensi, Jeremy. Io sentire passi di una...due...tre persone provenire da nostre spalle. Loro indossa stivali pesanti e porta pistole. -
- Uh, la sicurezza! Posso divertirmi un po’ Vovolja? Per favore... -
- Io no ha niente da obiettare. Cerca di no perdere tempo, però. -
Qualcosa di molto simile ad un ringhio uscì dalla bocca di Jeremy a guisa di risposta. Adesso tutti cominciavano a sentire nitidamente un vociare confuso e dei passi in avvicinamento. Il brujah rinfoderò le pistole e fece schioccare il collo a destra e a sinistra, in attesa.
La grande porta d’emergenza si spalancò di colpo e tre uomini armati piombarono nel corridoio con le pistole spianate. Uno di loro cercò di gridare “Fermi! Gettate le armi e mettete le mani sopra la...” ma non fece in tempo a terminare la frase. Jeremy era scomparso improvvisamente dal suo campo visivo per riapparire a cinque centimetri dal suo naso.
- ...testa? -
CONTINUA...
Reparto Maternità é il primo di una serie di racconti in cui Lorenzo "Caleb" Giovannelli, da anni giocatore e narratore di GrV, porta in forma scritta l’esperienza della cronaca lucchese di Gioco di Ruolo dal Vivo Vampiri: il Sabbat. La narrazione ludica collettiva, al termine del gioco, diventa racconto, in un processo creativo che dalla recitazione sfocia nella scrittura.
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