Leggere Lovecraft è tremendamente attuale. Le situazioni e le creature descritte dal solitario di Providence quasi un secolo fa si possono (ehm…potrebbero…) facilmente ritrovare ai giorni nostri: dopotutto per chi ha la facoltà di esistere da eoni cosa sono cento anni in più?
E’ così che nasce l’idea di proporre le avventure per “Call of Cthulhu” ambientate nel nostro tempo. E nella breve avventura qui proposta ritroviamo due temi spesso ricorrenti nei racconti lovecraftiani.
Il primo è la pazzia, o meglio la carenza di sanità mentale…; e dove si può trovare la più alta concentrazione di follia se non tra le asettiche mura di un reparto psichiatrico di in ospedale, in cui guarda caso è interamente ambientata la narrazione degli eventi in questione.
Il secondo è l’esistenza delle Dreamlands, le Terre del Sogno, un universo parallelo al nostro, anzi sovrapposto al nostro, popolato di creature e personaggi propri con i quali gli investigatori che si avventureranno all’interno del Bellevue Hospital avranno modo di interagire.
Quanto proposto può essere tranquillamente essere giocato così com’è, una sorta di “one shot” da giocare in una sessione di una sera, oppure (da veri master con manie di grandezza) inserita in una campagna dalle proporzioni più ampie. Pensato per un gruppo investigatori al massimo di cinque elementi.
Concludo consigliando di NON leggere l’avventura per chi vorrà “giocarsela sul campo”: a voi posso solo suggerire di trovare un master che vi guidi all’interno del Bellevue Hospital.
Buon divertimento a tutti!
Antonio Giuliano
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