Ho sempre amato il genere Cyberpunk e la fantascienza in genere, e anche in tema di giochi di ruolo essi rappresentano il mio "terreno" preferito.
Cyberpunk 2020, di conseguenza, è sempre stato tra i miei GdR preferiti. Con gli anni, posso dire di avervi accumulato una certa esperienza di gioco, sia come giocatore che come Master.
Giocando a Vampiri: la Masquerade ho avuto il mio primo contatto con il GdR dal vivo, che mi ha appassionato praticamente per tutta la seconda metà degli anni’90.
Lentamente, iniziai anche a pensare ad un Live ad ambientazione fantascientifica. Molto stimolante, ma anche molto complesso da rendere "reale". Eppure l’idea era ormai partita. Fu a Lucca Games 2000 che, per la prima volta, partecipai ad un GdR dal vivo ambientato nel tetro futuro di gibsoniana ispirazione. E la cosa mi piacque parecchio.
Mancava però l’occasione per poter emttere in pratica la mia idea, l’infrastruttura organizzativa di cui poter disporre per vivere una sera nel "tra vent’anni" di vent’anni fa.
Questa occasione si è avuta nel contesto del LudoLega Day 2005 e il "mio" Cyberpunk Live si è concretizzato in una serata di gioco. Ingredienti fondamentali: musica "d’epoca", un mare di cianfrusaglie (leggasi letteralmente rifuti elettronici) con cui riempire i locali a disposizione, costumi fantasiosi, un canovaccio da cui sviluppare il gioco e -soprattuto - 48 (leggasi Q-U-A-R-A-N-T-O-T-T-O) volenterosi giocatori, che hanno dato vita, con il loro entusiasmo, ad una serata fantastica in cui, nonostante mezzi e tempi limitati, posso dire di esser pienamente riuscito nel mio scopo: divertirmi e far divertire.
E’ proprio dai commenti positivi ricevuti alla fine dell’evento che deriva il mio maggiore compiacimento, la consapevolezza di aver fatto bene. Per una iniziativa che, probabilmente, sarà ripetuta.
Andrea D’Urso
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